Al momento stai visualizzando Come cambiano i Comunicati Stampa tra AI, digitale e omnicanalità

Oggi, l’attenzione è merce rara e la comunicazione passa per mille canali: per questo motivo, si potrebbe pensare che il comunicato stampa sia uno strumento superato. E invece, i dati raccontano un’altra storia. Secondo l’ultimo report di PR Newswire, il 93% dei professionisti della comunicazione prevede di inviare lo stesso numero o persino più comunicati stampa quest’anno rispetto all’anno precedente. E non a caso: il 74% dei giornalisti continua a riceverli volentieri e il 68% li considera addirittura il contenuto più utile fornito dai professionisti delle PR.

Lungi dall’essere obsoleto, dunque, il comunicato stampa si conferma un pilastro della comunicazione professionale, a patto che venga adattato ai nuovi paradigmi digitali e alle esigenze di un ecosistema mediatico profondamente mutato.

Comunicato stampa: cos’è oggi e perché è ancora efficace

Il comunicato stampa non è più un documento statico da inviare via fax o corredato di allegati zip troppo pesanti. Oggi è un contenuto snello, digitale, essenziale, pensato per viaggiare sul web, essere declinato sui canali social, pubblicato su newsroom online e facilmente riutilizzabile. In altre parole: deve essere uno reale veicolo di contenuto, non un atto promozionale.

Funziona quando è notiziabile, ben scritto, strutturato logicamente e orientato all’informazione, non all’autocelebrazione. Sempre secondo l’analisi di PR Newswire, è ancora oggi tra i formati più efficaci per promuovere:

  • Nuovi prodotti e servizi (60%)
  • Eventi e convegni, ma anche promozione di libri (47%)
  • Crescita aziendale e risultati economici (44%)
  • Partnership, campagne, iniziative CSR, premi e riconoscimenti

In più, consente di rafforzare la brand authority (52%), aumentare la visibilità (72%) e costruire relazioni più solide con media e influencer (27%).

Come scrivere un comunicato stampa efficace nel 2024

Per essere davvero utile, un comunicato stampa oggi deve rispettare alcune best practice fondamentali:

  • Il contenuto deve essere chiaro, asciutto e utile. La lunghezza ideale è di massimo una pagina per garantire una lettura veloce ed efficace;
  • Le informazioni principali devono essere subito accessibili. Il comunicato deve rispondere alle classiche 5 W (Who, What, Where, When, Why) e contenere una notizia reale o una storia interessante.;
  • Il testo deve evitare superlativi o autocelebrazioni: il valore di ciò che si comunica spetta ai giornalisti e ai lettori, non a chi scrive;
  • È importante costruire il comunicato con una struttura logica. Il titolo deve essere d’impatto, contenere verbi d’azione (come “svelato”, “rivelato”) e mantenersi tra gli 80 e i 100 caratteri;
  • L’attacco deve essere incisivo, seguito da un corpo testuale ben organizzato. Lo stile deve essere fluido, professionale e composto da frasi brevi;
  • Vanno abbinati al massimo 1-2 elementi visivi, come immagini a buona risoluzione oppure video, infografiche o altro, senza eccedere con il peso dell’e-mail;
  • I contatti stampa devono essere sempre presenti e ben visibili. È utile includere il link a una cartella stampa digitale o press kit online aggiornato, con materiali scaricabili come loghi, immagini e schede informative.

Sfide e ostacoli: cosa rende difficile il successo di un comunicato

Quindi, se i comunicati sono ancora amati e considerati utili, sarà semplicissimo farsi pubblicare dalle testate giuste… no, affatto! Sempre il report di PR Newswire evidenzia che:

  • Il 38% dei comunicatori lamenta una mancata copertura mediatica
  • Il 25% fatica a raggiungere i destinatari giusti
  • Il 16% trova difficile distinguersi nel rumore informativo

Come si superano questi ostacoli? Con una distribuzione mirata, contenuti personalizzati e una profonda comprensione delle esigenze specifiche delle singole testate. Invii massivi e non contestualizzati, oggi più che mai, sono controproducenti.

Inoltre, il recall non deve essere un’azione di vendita: è l’occasione per ascoltare, capire perché una testata ha scelto di non pubblicare e – se serve – rimodulare l’approccio in modo etico e professionale.

Comunicati stampa e intelligenza artificiale: alleati o nemici?

Ultimo elemento, ma non per importanza, è l ‘intelligenza artificiale generativa: in che modo sta cambiando come i comunicati vengono scritti e distribuiti? Secondo PR Newswire:

  • Il 74% dei professionisti non usa ancora l’AI per scrivere comunicati, ma il 42% è aperto a farlo in futuro
  • Chi già la utilizza lo fa per generare titoli (49%) e bozze di testo da rivedere (41%)
  • L’AI viene vista come uno strumento per aumentare l’efficienza, non per sostituire la creatività

Un approccio integrato e multicanale

E c’è un altro importante cambiamento da considerare: il comunicato stampa moderno non vive da solo. È un contenuto da integrare in una strategia più ampia, che sfrutti diversi touchpoint, in un’ottica di multicanalità:

  • Social media (48% dei professionisti riutilizza i contenuti qui)
  • Blog e articoli di approfondimento (37%)
  • Newsroom aziendali (61%)
  • Servizi di distribuzione e network di siti di news (69%)

L’83% dei comunicatori promuove attivamente i propri comunicati anche tramite altri canali digitali. L’approccio multicanale è essenziale per raggiungere pubblici frammentati, massimizzare l’engagement e costruire una narrazione coerente.

Come dire che, per restare efficace, il comunicato deve unire rigore giornalistico e flessibilità web, rispettare chi lo riceve e adattarsi alle sfide di un mercato sempre più digital, mutevole e veloce.

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