Le pubbliche relazioni e l’influencer marketing – o, meglio, il più attuale creator marketing – non viaggiano più su binari separati. Oggi fanno parte di un’unica strategia di comunicazione, dove la reputazione costruita dalle PR incontra l’autenticità e la capacità di engagement dei content creator.
Questa convergenza non è una tendenza passeggera, ma un cambiamento strutturale: brand e aziende sanno che solo unendo competenze strategiche e linguaggi nativi dei social possono creare narrazioni davvero efficaci.
Un ecosistema orizzontale e partecipativo
Finita l’era della comunicazione top-down, del messaggio unilaterale da parte di giornali e TV, oggi la promozione non è più verticale ma orizzontale e partecipativa. Il pubblico dialoga, commenta e diventa esso stesso amplificatore dei messaggi, anche grazie agli UGC, i contenuti generati dagli utenti, croce e delizia di qualsiasi campagna promozionale.
In questo scenario, le PR non si limitano a cercare la classica copertura mediatica, ma costruiscono conversazioni multicanale: comunicati stampa, media tradizionali, social network, podcast, newsletter e piattaforme dei creator si intrecciano per generare attenzione e fiducia.
Ruoli complementari: visione strategica e community autentiche
La forza della sinergia tra PR e creator marketing sta nella complementarità:
- I content creator portano autenticità e relazione diretta. Che siano macro-influencer o micro-creator, offrono vicinanza al pubblico e una credibilità superiore a quella della pubblicità tradizionale. Le loro raccomandazioni vengono percepite come consigli spontanei, capaci di guidare scelte d’acquisto e costruire community fedeli. Un grande vantaggio soprattutto per quei marchi che parlano a un pubblico GenZ o Alpha, ai giovanissimi, che usano informarsi ormai molto più su piattaforme Social come TikTok rispetto al canale televisivo o editoriale.
- Le PR garantiscono strategia e reputazione. I professionisti delle relazioni pubbliche curano la coerenza narrativa, scelgono i creator più adatti, presidiano il messaggio su earned, owned e paid media e assicurano che ogni contenuto rientri in un piano strutturato e misurabile. A questo si mescola la comunicazione più tradizionale, fatta tramite le relazioni con i giornalisti e le testate di settore.
Perché funziona: social proof e legame emotivo
L’efficacia della collaborazione con i creator si spiega con alcuni meccanismi psicologici chiave:
- Social proof – le persone si fidano dell’esperienza altrui e vedono i creator come pari di riferimento;
- Identificazione – i follower si riconoscono nei valori e nello stile di vita dei content creator, accogliendo con naturalezza i messaggi del brand;
- Relazione parasociale – il pubblico percepisce i creator come figure familiari e aspirazionali, aumentando il grado di fiducia e l’impatto delle loro parole.
Vantaggi concreti di una strategia integrata
Integrare PR e creator marketing offre risultati misurabili, tra cui:
- Narrazione coerente su più canali, in cui i contenuti dei creator amplificano il messaggio definito dalle PR;
- ROI superiore, diverse ricerche mostrano che le campagne con creator possono generare ritorni fino a 11 volte superiori alla pubblicità digitale classica;
- Continuità e varietà di formati, dagli short video ai podcast, che alimentano la relazione con il pubblico ogni giorno;
- Insight preziosi dalla community, grazie al feedback diretto raccolto dai creator e condiviso con il team PR.
La vera sfida per i brand – soprattutto nel B2C, anche se sono stati fatti esperimenti vincenti anche nel mondo B2B con i creator giusti, basti pensare a personaggi come il Milanese Imbruttito o Frank Gramuglia – è progettare una strategia integrata, dove comunicati stampa, media relation e creator marketing si fondono in un racconto unico, credibile e capace di generare conversazioni che contano davvero.