Al momento stai visualizzando Come scrivere un media pitch: l’e-mail di presentazione per i giornalisti

Riuscire a catturare l’attenzione dei giornalisti è una sfida sempre più complessa, oggi, per i PR Manager. Sai quante notizie riceve mediamente un giornalista ogni giorno? Secondo un recente report di FERPI – la Federazione Italiana delle Pubbliche Relazioni – il 51% dei giornalisti riceve tra 30 e 50 comunicati stampa su base quotidiana, mentre il 16% ne riceve più di 100. Il dato più preoccupante? Quattro giornalisti su cinque leggono meno della metà delle e-mail ricevute.

Ecco perché, per emergere in questo mare di informazioni, è fondamentale padroneggiare l’arte del media pitch: un brief sintetico, personalizzato e accattivante, che invogli il giornalista ad approfondire proprio il tuo argomento.

Cos’è un media pitch e perché è importante?

Il media pitch è un messaggio – solitamente via e-mail, anche se c’è chi preferisce affidarsi all’ars oratoria e predilige i media pitch a voce, telefonici – attraverso il quale un PR, un addetto stampa o un professionista delle relazioni pubbliche propone a un giornalista un argomento di interesse, un’intervista o un’opportunità editoriale.

A differenza di un comunicato stampa, che fornisce informazioni dettagliate e pronte per la pubblicazione, il media pitch è un’esca: deve incuriosire, sintetizzare il valore della notizia e convincere il destinatario a saperne di più.

Se ben strutturato, il media pitch può portare a una copertura mediatica di valore, molto più efficace di qualsiasi pubblicità a pagamento. Al contrario, un messaggio generico e poco curato rischia di finire direttamente nel cestino.

Come scrivere un media pitch efficace: i 9 passi

Strutturare un media pitch efficace non è un’impresa semplice, ma seguendo alcune buone pratiche si possono aumentare notevolmente le probabilità di successo, ossia che la tua notizia venga approfondita dalla redazione e poi pubblicata.

1. Sii sintetico ma incisivo

I giornalisti sono sempre di corsa. Non hanno tempo di leggere e-mail lunghe e dispersive. Il tuo pitch deve essere breve e dritto al punto: 5-6 righe iniziali per agganciare l’attenzione e un massimo di 200-300 parole in totale. Non significa, però, sacrificare informazioni importanti: il contenuto deve essere chiaro, completo e accattivante, lasciando spazio a un eventuale follow-up per approfondire. Un consiglio in più? Evita di svelare proprio tutto tutto… altrimenti tanto valeva inviare il comunicato stampa completo!

2. Usa l’e-mail come canale principale

Sebbene i social media abbiano guadagnato terreno nelle PR, l’e-mail rimane il metodo più efficace e professionale per contattare i giornalisti. Evita messaggi diretti su LinkedIn, X o Instagram, a meno che tu non abbia già una relazione consolidata con il destinatario. Questi ultimi, ossia le chat sui Social, sono spesso un buon modo per agganciare gli influencer e i content creator, che passano – giustamente – la maggior parte delle proprie giornate sulle piattaforme.

3. L’oggetto della mail è fondamentale

Banale ma meglio ripeterlo sempre: l’oggetto della mail è il primo (e a volte unico) elemento che determinerà se il giornalista aprirà il tuo messaggio. Deve essere chiaro, diretto e stimolante, come un titolo giornalistico.

Esempi di oggetti efficaci:

  • Usa dati d’impatto: “Il mercato tech crescerà del 30% nei prossimi 5 anni”
  • Usa nomi di rilievo: “Intervista esclusiva con il CEO del momento”

Evita formule generiche come “Comunicato stampa” o “News interessante” che finiscono subito nel dimenticatoio… e rischiano di farti sembrare molto inesperto.

4. Scrivi un incipit che incuriosisca

Dopo l’oggetto, il giornalista leggerà le prime parole dell’e-mail. Se non trova subito un’informazione utile o interessante, smetterà di leggere.

Ad esempio, invece di:

  • “Buongiorno, mi chiamo X e lavoro per Y. Vorrei sottoporle un’opportunità interessante…”

Prova con:

  • “Secondo i dati più recenti, il settore X sta vivendo una crescita senza precedenti: ecco perché.”

Vai dritto al punto, poi ti presenti e spieghi per conto di chi stai scrivendo.

5. Personalizza il messaggio

Evita l’errore più comune: l’invio massivo di e-mail standardizzate. I giornalisti vogliono sentirsi considerati, non essere parte di una mailing list.

Sembra banale ma chiama le persone con il loro nome: evitare i generici “Gentilissimi” o “Alla cortese attenzione del Caporedattore”… Dedica qualche minuto a:

  • Studiare il giornalista – che tipo di articoli scrive? Su quali temi è specializzato?
  • Fare riferimento a un suo articolo recente, dimostrerai di aver prestato attenzione;
  • Adatta il tono e il contenuto del messaggio in base ai suoi interessi e al suo status, non puoi rivolgerti con lo stesso linguaggio a un giovane redattore del mondo tech o a un venerando caposervizio dell’ambito economia!

6. Rendi la notizia interessante e rilevante

Il tuo media pitch deve rispondere a una domanda fondamentale: perché questa storia è importante proprio adesso per la mia testata? Evidenzia i criteri di notiziabilità:

  • Attualità – la notizia è rilevante oggi?
  • Pregnanza – è in target con il pubblico di lettori della testata?
  • Novità – offre un angolo originale?
  • Autorità – la fonte è affidabile?

Se il tuo pitch non soddisfa almeno uno di questi criteri, probabilmente non interesserà al giornalista. Attenzione: ci sono redazioni che scartano a priori certe tematiche o certi tagli di news. C’è chi non pubblica le nomine di nuove cariche e chi cestina a prescindere le notizie legate agli eventi, c’è chi non pubblica il lancio di prodotti e chi non ama i bilanci di fine anno. Ogni redazione è un ecosistema a sé, con proprie regole e linee guida editoriali.

7. Inserisci una call to action chiara

Chiudi il pitch con un’azione concreta:

  • “Posso inviarle il comunicato stampa completo?”
  • “Sarebbe disponibile per intervistare il nostro portavoce?”

Evita frasi generiche come “Resto a disposizione per ulteriori dettagli”, che non stimolano una risposta.

8. Non allegare file pesanti… a volte meglio non allegare proprio nulla

Se è il primissimo contatto con un nuovo media, meglio evitare del tutto gli allegati: full focus sulla news, presentati e offriti di fornire ulteriori informazioni solo se questa intro verrà giudicata interessante. In questo modo, fai capire all’interlocutore che rispetti il suo tempo e il suo “spazio” digitale, che non lo stai riempiendo di materiale non richiesto su cui pretendi attenzione. Solo dopo che il giornalista ha risposto di ricevere volentieri la tua news, puoi inviare materiale di approfondimento.

A questo punto, comunque less is more: un breve doc allegato (doc, non PDF!), un paio di immagini al massimo. Se devi per forza inviare file multimediali pesanti, utilizza servizi noti e affidabili come WeTransfer.

9. Invia nei giusti orari e fai follow-up senza essere invadente

Anche il momento della giornata o della settimana in cui inviare le notizie è importante: abbiamo scritto un articolo ad hoc per approfondire questo aspetto e per comprendere quali sono gli attimi da non farsi sfuggire per ottenere risposta dai giornalisti.

E se non ricevi alcuni feedback dopo 5-6 giorni, è lecito fare un follow-up gentile, chiedendo se hanno avuto modo di leggere la mail e offrendo ulteriori dettagli.

Esempio:
 “Buongiorno [Nome], ci tenevo a riprendere la mia e-mail della scorsa settimana sulla ricerca relativa al settore X. Pensa possa interessarle? Resto a disposizione per approfondire.” Se anche dopo un secondo tentativo non arriva risposta, meglio non insistere e passare oltre.

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